LE GENERAZIONI E LA FORMAZIONE AZIENDALE: riflessioni di un docente aziendale

Essere nati in un determinato periodo storico significa subire l’influenza di tutti gli avvenimenti che lo caratterizzano: film cult, usanze, valori e trend.
Per questo le generazioni sono così profondamente diverse tra loro, anche nel modo di comunicare.
Ma cosa succede se le si mette a confronto? Cosa succede quando le si deve formare professionalmente?

Vediamo insieme le caratteristiche che distinguono le varie generazioni, e consideriamo anche gli approcci dedicati che dovrebbe avere il docente in merito alla formazione nei corsi aziendali.

Mi appoggio a Barclays che insieme all’Università di Liverpool, ha “inscatolato” 5 diversi profili, andando a fotografare tutte le sfumature delle generazioni che oggi abitano il nostro pianeta; di mio aggiungo qualche dettaglio su come affrontare la formazione aziendale di queste generazioni che transitano sul pianeta azienda.

  1. Senior (- 1945)
    Epoca: Guerre Mondiali, Rock’n’roll, pari opportunità tra i generi.
    Segni distintivi: Ligi alle regole, lavoravano per vivere, si sposavano per tradizione.
    Media del cuore: la lettera.
    Come comunicano e dove trovarli: comunicano oralmente – nelle sale d’aspetto del medico di base, nei corridoi dell’azienda.
    Social behaviour: una buona parte di loro si è sforzata di rimanere al passo coi tempi, ha un computer e un account Facebook.
    FORMAZIONE AZIENDALE: sono in pochi ad essere ancora in azienda e ancora meno in formazione. Quando ci sono, sono i diretti titolari, che chiedono formazione più che altro per un senso di curiosità, minata dalla consapevolezza della loro età.
    Il migliore approccio formativo con loro è riuscire a far capire che non esiste alcun limite d’età per imparare e che la loro esperienza e storia possono fare le veci del materiale d’aula. 
  1. I Baby Boomer (1945-1960)
    Epoca
    : boom economico e demografico, rivoluzioni e femminismo, cultura Hippie e Festival di Woodstock.
    Segni distintivi: ribelli, politicamente e civilmente impegnati, cresciuti in un periodo di transizione e prosperità, credono fermamente nella lotta per i propri diritti.
    Media del cuore: la televisione.
    Come comunicano e dove trovarli: continuano a prediligere la comunicazione face-to-face. La maggior parte di loro occupa tutt’oggi posizioni di prestigio, cariche manageriali e di direzione.
    Social Behaviour: sono su Facebook, ma non tutti ne padroneggiano davvero il linguaggio, pertanto il loro comportamento online è per lo più silente o voyeuristico.
    FORMAZIONE AZIENDALE: la maggior parte di loro è cresciuta insieme all’azienda, molti sono stati i pionieri delle prime trasferte all’estero. Hanno assorbito l’internazionalizzazione sul campo.
    L’approccio giusto per formarli si articola in due parole chiave: concretezza e intuitività mostrando loro, senza troppi giri di parole, quali sono i plus del percorso in aula con il docente.
  1. Generazione X (1961-1980)
    Epoca: crollo del Muro di Berlino, Andy Warhol e la Pop Art, consumismo.
    Segni distintivi: perdenti compiaciuti, apatici, in bilico fra l’affermazione di sé e l’autodistruzione.
    Media del cuore: il Personal Computer.
    Come comunicano e dove trovarli: tramite e-mail e sms. Sono stati i pionieri delle prime grandi rivoluzioni tecnologiche in termini di comunicazione.
    Social Behaviour: sono i più social di tutti (anche dei Millennials). Hanno creato Google, Yahoo, ed hanno spianato la strada ai loro successori, i nativi digitali.
    FORMAZIONE AZIENDALE: la base dei corsi per la loro formazione è costituita da produttività e personalizzazione. Sono discenti consapevoli, vanno alla ricerca ed apprezzano l’efficienza, la possibilità di usufruire di aule virtuali, specialmente in periodo “Covid-iano”, purché siano aule operative e interattive e mai passive di ascolto. 
  1. Generazione Y (1981-1995) a Millennials
    Epoca: attentato del 11/09, Reality Show, Social Media.
    Segni distintivi: narcisi, ricettivi e viziati. Sono la generazione del “we, more, now”, caratterizzati da una forte propensione al networking e all’interazione, sempre più esigenti e ambiziosi.
    Media del cuore: Lo Smartphone e il tablet.
    Come comunicano e dove trovarli: comunicano attraverso i social network, condividendo contenuti di valore.
    Credono fermamente nella sharing economy, non si arrendono alla precarietà lavorativa ma cercano nuove opportunità all’estero, o diventando imprenditori di startup dal cuore digitale.
    Social Behaviour: sono sempre connessi, attivi, interagiscono con i brand con gli Influencer e le vecchie celebs e con i programmi televisivi (Twitter); danno opinioni, lasciano recensioni.
    FORMAZIONE AZIENDALE: guadagnarsi la loro attenzione è sempre più difficile. Per fare breccia nel loro cuore digitale, i corsi e i docenti aziendali devono saperli intrattenere ma soprattutto coinvolgere da pari a pari; devono parlare la loro lingua, articolata in GIF ed emoji, dimostrarsi al passo coi tempi e all’altezza delle loro aspettative, proponendo aule esperienziali che siano più wow e unconventional e zero libri/materiali cartacei.
  1. Generazione Z (1995 – )
    Epoca: crisi economica, evoluzione tecnologica.
    Segni distintivi: sono iperconnessi e multimediali di nascita, totalmente immersi in una dimensione visuale.
    Media del cuore: spectacles di Snapchat, Samsung Gear VR…
    Come comunicano e dove trovarli: su Instagram, Snapchat, Youtube ma anche Musical.ly per i più giovani. Comunicano attraverso immagini, video, sempre più d’impatto, personalizzati e creativi.
    Social Behaviour: non si limitano a condividere contenuti, ma li creano.
    Sono loro i clienti, i manager, i titolari di aziende del futuro.
    FORMAZIOME AZIENDALE: la loro soglia di attenzione media è di 8 secondi: bombardati costantemente da ogni tipo di messaggio commerciale, hanno sviluppato un’innata capacità di percezione e analisi preventiva dell’informazione.
    Per formarli in azienda si deve saper comunicare per immagini immediate poichè non prendono in considerazione messaggi prolissi. Si deve saper alimentare costantemente la loro curiosità e consentire una piena customizzazione anche in aula e anche su topics in cui la loro giovane età può generare momenti di impasse.

In conclusione mi sento di affermare che dopo 25 anni di esperienza in aula come docente aziendale e coach di soft skills in lingua inglese, mi trovo ancor oggi a studiare e ricercare con interesse e curiosità materiali, strumenti, metodologie nuove, per poter approcciare qualsiasi discente di una qualsiasi generazione e fornirgli strumenti utili per soddisfare le sue esigenze immediate e future.

Non esiste un unico modo di fare formazione. Compito del docente aziendale è quello di entrare in contatto con le caratteristiche personali e generazionali dei discenti … e alla fine formarsi a sua volta, mantenendo così sempre viva la passione per questa professione!
Simona Gabri