Oggi vorrei parlarvi della mia esperienza come docente bilingue d’inglese presso una ditta nostra cliente: SOMEC gruppo. Somec gruppo è uno dei principali operatori mondiali, specializzato in sistemi ingegnerizzati di architetture navali, prodotti di cucine professionali e creazione e progettazione di interiors personalizzati.
Somec gruppo, oggi più che mai, mette al centro il rispetto per l’ambiente e sposa investimenti sostenibili e responsabili. Ma non solo!
Ha a cuore tutti i suoi dipendenti, e fornisce loro una costante e continua preparazione perché siano competenti e possano contribuire con energia al successo dell’azienda.
L’APPROCCIO DI ELT IN OXIN SRL, AZIENDA DI SOMEC gruppo
La mia docenza ha riguardato nello specifico un gruppo di tecnici di OXIN, azienda di Somec gruppo, che s’interfacciano con tecnici/collaboratori di diverse nazionalità con i quali devono obbligatoriamente utilizzare l’inglese. Gli studenti avevano una basica conoscenza della lingua straniera, niente di nuovo per me, ma avvertivo in loro timore e un pizzico di diffidenza!
La prima cosa da fare in questi casi è rompere il ghiaccio e far comprendere che le lingue straniere sono accessibili a tutti, anche a chi si reputa negato!
Ho messo da parte metodologie di studio tradizionali come libri di testo, esercizi ripetitivi che avrebbero sicuramente scoraggiato i miei interlocutori, e ho applicato il metodo ELT ossia “learning by doing”.
Sono partita con l’apprendimento di una parte grammaticale di base, indispensabile punto di partenza. Successivamente ho chiesto loro di farmi entrare in produzione per conoscere le singole attività che ognuno di loro svolgeva. In tal modo ho colto le loro esigenze linguistiche e abbiamo stilato insieme un frasario e un glossario che permettessero loro di comunicare sia verbalmente e sia via email, con espressioni di uso comune, con gli interlocutori stranieri.
Non solo i vocaboli tecnici OXIN (deflector=deflettore, rack=rastrelliera; milling machine=fresa, copper pipes/serpentine=cannetta…), ma anche una serie di espressioni che utilizzano nel quotidiano: domande e risposte semplici ma necessarie:
“When we can fix the commissioning of these machines?” = quando possiamo fissare il commissioning di questi macchinari?;
“You must glaze the piece, the glazing is not good, there is a point to clean” = devi satinare il pezzo, la satinatura non va bene, c’è da pulire un punto;
“The machine doesn’t work because of an electric problem, we resolve it asap (as soon as possible)”= l’apparecchiatura non funziona per un problema elettrico, risolveremo presto …
Lo scopo è stato dunque quello di fornire, in un numero ridotto di ore (in questo caso 24), un corredo di vocaboli ed espressioni essenziali perché potessero lavorare in autonomia e serenità, forti della loro preparazione. Obiettivo raggiunto: un livello A2 che, benché non elevato, risulta essere soddisfacente per le necessità lavorative del gruppo.
Importante, a mio avviso, è anche associare le conoscenze strettamente tecniche della lingua inglese a quelle più generali, “ludiche” per così dire.
Nel caso di OXIN in particolare, la scelta era facilitata dal fatto che il team ha contatti col personale presente sulla nave in cui svolgono la loro attività. C’era quindi l’esigenza innanzitutto di riconoscere in lingua inglese i vari ruoli:
ship technician (tecnico di bordo),
refrigeration engineer (frigorista),
workshop manager/engineer (capo officina),
fitter (montatore),
machine engineer (direttore di macchina),
plumber (idraulico),
electrician (elettricista),
boatswain (nostromo),
sous chef (vice capo cuoco)…
Associato a questo, ho svolto alcune lezioni/momenti in cui si apprendano frasi idiomatiche ed espressioni utili per esempio, per ordinare un caffè al bar o scambiare due parole e, perché no, un sorriso col proprio interlocutore in lingua inglese. Si, perché ELT non guarda solo all’apprendimento linguistico fine a sé stesso ma al benessere dell’individuo.
In un’epoca di pandemia, dalla quale non siamo ancora usciti, noto con piacere che le aziende, come OXIN, pongono sempre più il “welfare” come obiettivo primario, anche e soprattutto in ambito formativo.
Il benessere del singolo ha infatti un’influenza preponderante sul benessere del gruppo di lavoro, con conseguenze evidenti per il successo aziendale.
Alla luce di questo, ho coniato col mio gruppo l’acronimo F.W.F. (formazione, welfare, futuro). La strategia di ELT è quella di fare formazione ponendosi in una condizione di empatia con l’interlocutore. Si intercettano le sue emozioni, le sue predisposizioni, il suo potenziale e lo si integra nel gruppo di lavoro attraverso una comunione d’interessi e di esigenze linguistiche che si mescolano costantemente.
L’obiettivo è acquisire nuove competenze, e in un’ottica di “life-long learning”. Le emozioni diventano uno strumento per imparare le lingue straniere e ciò che si è appreso lo si conserva nel tempo.
A conclusione dei corsi lascio sempre ai miei studenti del materiale linguistico che può essere condiviso da tutti in azienda, in un’ottica di “community care” aziendale.
Per concludere, ci tengo a riportare le parole del presidente di Somec Gruppo, Oscar Marchetto: “Le competenze delle nostre persone e la libertà con la quale tutti, all’interno del gruppo, creano innovazione, ci danno energia per perseguire il nostro sogno…diventare il polo della qualità costruttiva italiana”.